Augusta, 21 dicembre 2019 – L’approvazione del Bilancio PREVISIONALE al 20 dicembre 2019 è l’ennesimo atto di doloso danno per la nostra città. Nessuno sviluppo può di certo arrivare con questa amministrazione che decide di farsi beffe del parere negativo dei revisori. Il consiglio, con un voto di maggioranza che di fatto commette un sopruso per la legge con la solita prepotenza che siamo purtroppo abituati a vedere nell’aula del consiglio e negli atti amministrativi, ha infatti reso valido ciò che per sua struttura non lo è. In un paese normale, quando c’è un parere negativo dell’ordine di controllo, vi si pone rimedio; qui invece si è cercato di passare oltre con le cosiddette “controdeduzioni” che non sono altro che il tentativo maldestro di gettare un po’ di fumo negli occhi ai cittadini.
Di questo presunto allineamento dei bilanci, alias giubileo contabile, ho già detto: è l’ennesima chiacchiera priva di sostanza; sarebbe quasi divertente vedere come si tenta di raccapezzarsi introducendo variabili inesistenti, come il residuo del 2017, se non fosse una situazione drammatica per tutti i nostri cittadini. La cosa più grave è che questo capolavoro di trasformismo giuridico ed illegalità contabile è avallato dalla firma del responsabile del servizio finanziario.
Basta sfogliare le pagine dei documenti presentati per rendersene conto. Si approva un bilancio previsionale a fine anno, che di fatto è un consuntivo, e si punta a parole sulle aree di grande criticità e potenzialità della nostra città: dal rilancio dell’occupazione, allo sviluppo economico, dalla tutela dell’ambiente, che nella nostra città dovrebbe essere un po’ più che uno slogan efficace, alla mobilità, energia, tutte aree con ZERO euro impegnate sul bilancio! Una farsa indegna di Augusta e dei suoi cittadini.
Ci chiediamo, esterrefatti, fino a che punto questa amministrazione dovrà arrivare per poter rispolverare quella dignità che ogni giorno continua a svendere; ma soprattutto, che danno dovrà pagare la nostra città a fronte dei danni che si lasceranno indietro.